SCUOLA D’INFANZIA A TRE SEZIONI
Il progetto è un esperienza pratica di Users orientation, concerning Performance Based Issues, applicata nell’ambito della progettazione di una scuola materna in Bitonto, Puglia – Italy. In questo caso l’approccio utilizzato ha completamente ribaltato le consuete modalità di progettazione, tipiche della prassi comune.
“Per costruire la scuola ideale, bisogna che la scuola ideale sia ideata dai bambini”. Questo è stato il motto dell’intero lavoro. Il progetto di questa scuola materna è stato trasformato, da puro atto puntuale interno al solito sistema dei ruoli professionali, a processo in cui importanza centrale hanno assunto gli inputs conoscitivi sui bisogni della prima infanzia.
Quando gli adulti parlano di scuola pensano ad un edificio costituito da muri; i bambini invece l’hanno pensata come un luogo ricco di significati, emozioni ed esperienze.
Ascoltando e imparando dai bambini sono emerse le idee e le immagini, riportate di seguito citando le loro stesse parole, a cui sono principalmente legati nel pensare alla scuola dei loro sogni:
“volante”, “melinda”, “giocattolosa”, “come un castello”, “+ grande”, “bambina”, “decorata”, “tranquilla”.
Come tutti i viaggi l’arricchimento è stato notevole; i loro desideri sono stati “fotografati” e sintetizzati, convinti dell’urgenza di dare forma e riconoscimento alle loro parole.
I veri problemi riscontrati in questa esperienza di Performance Based Design riguardano il trasferimento delle informazioni, frutto della suddetta ricerca socio-pedagogica, all’interno della griglia delle opzioni progettuali, nei suoi progressivi livelli di approfondimento, e della traduzione del linguaggio di una disciplina in quello di un’altra.
Gli elementi fondamentali, infatti, sono espressione e sintesi di tutte le principali classi di esigenze del bambino in relazione alla sua scuola: sicurezza, benessere, fruibilità, aspetto, integrabilità e ambiente.
La rielaborazione di questi tre fattori, in particolare, ha portato alla determinazione di una sorta di nuovo strumento metaprogettuale, di tipo qualitativo, che ha consentito di gestire e far interagire le richieste principali dei piccoli utenti con le reali parti costituenti il progetto di scuola materna.

L’obiettivo finale verso cui muoversi – nella necessaria follia, direbbe Illich, di trasformare esigenze ed esperienze umane in parametri – è la creazione, più che di standards di tipo quantitativo, piuttosto di nuove tecniche generabilizzabili di ordine qualitativo e percettivo, che assicurino il giusto Architectural Value al manufatto, in modo che sia effettivamente in grado di soddisfare i bisogni particolari e articolati dell’utente.